Ep. 28 - Politica: Costituzione, Referendum e Partiti in Italia Luisa's Podcast

Ep. 28 - Politica: Costituzione, Referendum e Partiti in Italia Luisa's Podcast

La politica italiana Livello B2 C1 C2 Achtung: ab Episode 30 sind die vollständigen Show-Notes nur noch für Premium Hörer verfügbar. Mehr Information unter https://www.il-tedesco.it/premium In questo podcast vi parlo della politica italiana....
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Lernen Sie Italienisch - mit Rezepten, Geschichten und einer unnachahmlichen Lehrerin: Luisa. Die Podcast-Folgen sind für verschiedene Stufen von Vorkenntnissen - neben Podcasts für Fortgeschrittene gibt es Anfänger und Einsteigerpodcasts. In den...
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Landkreis München

Beschreibung

vor 4 Jahren
La politica italiana
Livello B2 C1 C2

Achtung: ab Episode 30 sind die vollständigen Show-Notes nur noch
für Premium Hörer verfügbar. Mehr Information unter
https://www.il-tedesco.it/premium

In questo podcast vi parlo della politica italiana. Come si vota in
Italia, quali sono i partiti politici, chi è al governo in questo
momento, quali sono le idee e i programmi dei partiti più
importanti, com’é la situazione politica in Italia oggi.

Buongiorno cari amici e amanti dell‘italiano dalla vostra
insegnante Luisa.
Visto che fra pochi giorni gli italiani dovranno andare a votare,
oggi voglio parlarvi della politica italiana.
Il 20 e 21 settembre in Italia ci sarà un referendum. E cosa
significa referendum, mi chiederete voi!
La parola referendum deriva dal latino „ad referendum“ cioè
convocazione per riferire. I cittadini sono chiamati ad esprimere
la loro opinione su una proposta e di solito il cittadino che vota
per un referendum vota con un sì o con un no. Un esempio molto
conosciuto è stato il referendum in Gran Bretagna con il quale gli
inglesi dovevano decidere se stare o uscire dall‘Unione Europea:
Brexit.

Con il referendum italiano di quest‘anno i cittadini italiani
devono decidere se vogliono approvare una legge che prevede la
riduzione del numero dei parlamentari oppure respingere questa
legge e tenere il numero dei parlamentari come è adesso.

Per ridurre il numero dei politici al governo, e quindi di
parlamentari e senatori, bisogna votare l’approvazione di una legge
che permette di cambiare tre articoli della costituzione italiana.
Questi articoli, scritti negli anni sessanta, prevedono un numero
di 630 parlamentari alla camera e 315 senatori. Con questa legge si
ridurrebbero i deputati da 630 a 400 e i senatori da 315
diventerebbero solo più 200.

Ma vediamo um po’ com’è la politica italiana.
L’Italia è una repubblica democratica dal 2 giugno del 1946 quando
gli italiani, con un referendum, hanno deciso di passare dalla
monarchia alla repubblica e il 1 gennaio del 1948 è stata
promulgata la Costituzione.
Il presidente della Repubblica è la massima carica dello stato e
rappresenta la sua unità. L’attuale presidente della repubblica è
Sergio Mattarella, prima avvocato, giurista e poi politico è
diventato presidente nel 2015. Il fratello Piersanti Mattarella è
stato ucciso dalla Mafia nel 1980. Abita al Quirinale ed è eletto
per sette anni.
Il Parlamento ha il potere legislativo cioè quello di fare le leggi
ed è costituito da due camere: la camera dei deputati, che ha sede
a Palazzo Montecitorio, e il senato con i senatori con sede a
Palazzo Madama. Il presidente del senato può essere chiamato ad
eseguire il ruolo di presidente supplente, nel caso in cui il
presidente sia malato, abbia dato le dimissioni o sia morto. Per
questo motivo, anche se camera e senato hanno gli stessi poteri, il
senato è detta camera alta mentre la camera è detta camera
bassa.
Il potere esecutivo invece, cioè chi applica le leggi, spetta al
governo formato dal presidente del consiglio dei ministri e dai
ministri. Il governo italiano è a Palazzo Chigi. Il presidente del
consiglio dei ministri di adesso è Giuseppe Conte, ex avvocato,
giurista e docente. È presidente del consiglio dal primo giugno
2018 prima con una coalizione dei partiti Movimento 5 Stelle e
Lega, detto governo Conte I, e dopo una crisi, le dimissioni e la
formazione di un nuovo governo, dal 5 settembre 2019 a capo del
governo Conte II con una nuova coalizione dei partiti Movimento 5
Stelle, PD, Italia Viva, Liberi e Uguali. I giornalisti chiamano
anche il governo con i colori adottati tradizionalmente dai
partiti: il governo precedente era detto governo giallo-verde
perché il simbolo del Movimento 5 stelle è giallo mentre quello
della Lega è verde. L’attuale governo è detto giallo-rosso giallo
del Movimento 5 stelle e rosso del PD Partito Democratico.
Un altro dei poteri è la magistratura, organo indipendente
dall’esecutivo e dal legislativo e si occupa di fare rispettare le
leggi.
Quali sono i partiti più importanti in Italia?
Cominciamo allora da quelli che sono attualmente al governo:
il Movimento 5 stelle, che i giornalisti all’estero descrivono come
un partito di sinistra. Ecco questo non è vero. È un partito
trasversale, cosa significa trasversale? Che non ha un’orientamento
di destra, di sinistra o di centro, ma le idee politiche di questo
partito uniscono aspetti della politica di sinistra di centro e di
destra.

Il partito democratico detto anche PD è un partito di
centro-sinistra, intende consolidare una politica di riforme
progressiste ed è per un’Europa unita. È nato dall’unione di
diversi partiti per formare un unico partito di centro
sinistra.

La Lega invece è un partito di destra. Il nome vero all’inizio era
Lega Nord perché il programma del partito era quello di separare il
nord dal sud Italia e di chiamare il Nord Padania. Dal 1997 diventa
Lega Nord ed è un partito nazionalista, federalista, cura
soprattutto gli interessi del nord del paese.

Forza Italia è il partito di un signore che si è fatto purtroppo
conoscere in tutto il mondo e non per meriti ma più che altro per
gaffe internazionali. Avete capito di chi parlo: Silvio Berlusconi
e il suo partito è Forza Italia che è stato sciolto nel 2007 per
fare un partito insieme ad altri partiti di destra, detto il Popolo
della Libertà. Nel 2013 però il partito si scioglie, viene
rifondata Forza Italia e una piccola parte di esponenti del vecchio
partito fondano il Nuovo Centrodestra.

Ma il partito più a destra nel panorama politico italiano è
Fratelli d’Italia guidato da Giorgia Meloni. Nel suo simbolo c’è la
fiamma tricolore storicamente utilizzato dal Movimento Sociale
Italiano vecchio partito di ispirazione neofascista. Conservatore,
tradizionale e sovranista, cioè nazionalista e contro le
organizzazioni internazionali. Si dichiarano a favore della
famiglia tradizionale e contro ogni forma di unione civile e studio
di genere.

Ci sono poi una miriade di piccoli partiti regionali.

Interessante invece il Movimento delle Sardine, sono dei giovani
che nel 2019 si riuniscono nelle piazze per protestare contro il
sovranismo e il populismo dei partiti di destra in quel periodo al
governo. La sardina è il simbolo del movimento e fa riferimento al
modo di dire “stretti come le sardine” come per richiamare il
desiderio di riempire le piazze, ma anche alla caratteristica di
questi pesci: piccoli, indifesi, ma si muovono in gruppo e con
forza.

In Italia ci sono vari tipi di elezioni:

elezioni politiche per eleggere i membri della Camera e del
Senato
elezioni europee per eleggere i 76 membri del Parlamento Europeo
che spettano all’Italia
elezioni regionali per eleggere il presidente della Giunta
regionale e del consiglio regionale
elezioni amministrative per eleggere il sindaco e il consiglio
comunale

Normalmente si vota per ognuna di queste elezioni ogni cinque anni.
Possono votare tutti i cittadini italiani che hanno raggiunto il
diciottesimo anno di età per la Camera dei deputati e per il Senato
possono votare tutti quelli che hanno raggiunto l’età di 25
anni.

Il sistema elettorale è un po’ complicato. Al momento attuale c’è
un sistema elettorale misto chiamato Rosatellum bis, dal nome del
suo relatore Ettore Rosato.
È un sistema per un quarto proporzionale: con il quale il 64% dei
seggi vengono eletti in collegi plurinominali proporzionali e gli
elettori non esprimono preferenze. C’è una soglia di sbarramento,
cioè è previsto un numero minimo di voti per poter partecipare alla
ripartizione dei seggi, fissato al 3%. Un quarto invece ha un
sistema maggioritario, cioè il restante 36% dei rappresentanti
popolari viene eletto in collegi maggioritari uninominali dove si
presentano più concorrenti ma solo uno vince. Dodici deputati e sei
senatori sono poi scelti dagli italiani residenti all’estero.

L’attuale legge elettorale è oggetto di critiche e si pensa di fare
una riforma. Ma, mentre la Lega vorrebbe un sistema maggioritario,
il Pd e il Movimento 5 Stelle rimangono per il sistema
proporzionale. Salvini propone un sistema con il 75% maggioritario
e il 25% proporzionale. Fratelli d’Italia, cioè la destra, propone
un 64% maggioritario e un 34% proporzionale. Partito Democratico e
Cinque Stelle propongono una legge chiamata Germanicum perché si
ispira al modello tedesco. Questo sistema prevede l’abolizione dei
collegi uninominali, l’innalzamento della soglia di sbarramento al
5%, cioè minimo un 5% di voti per partecipare alla distribuzione
dei seggi e l’introduzione del diritto di tribuna per non lasciare
fuori i partiti più piccoli che, pur non avendo raggiunto il 5% dei
voti a livello nazionale, ma hanno successo a livello regionale
possono entrare in parlamento.

E dopo tutta questa spiegazione difficile, difficile, e magari
anche un po’ noiosa, vi insegno alcuni modi di dire con la
politica:

fare la politica dello struzzo: non voler vedere la realtà,
ignorare la realtà per non prendere decisioni, esattamente come fa
lo struzzo che mette la testa nella sabbia quando si avvicina un
pericolo.

La politica del carciofo: modo di agire che arriva al risultato
desiderato per gradi, con fasi successive, a piccoli passi.
L’origine è di una frase detta dal re di Sardegna, Carlo Emanuele
III, che alla fine del 1700, disse che l’Italia era come un
carciofo e, come tale, andava mangiata una foglia per volta.

La politica della lesina: é una politica del risparmio come quella
adottata subito dopo l’unità d’Italia per risanare il bilancio
dello stato.

La politica delle mani nette: é la politica di rinuncia. Il primo
ministro Cairoli nel 1878 al congresso di Berlino indetto da
Bismark per rivedere la politica dei Balcani, usò questa
espressione per dire che il governo italiano si asteneva, non
voleva decidere in questioni internazionali.

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